Jean-Marie Guyau: Abbozzo di una morale senza obbligo né sanzione

Jean-Marie Guyau
Abbozzo di una morale senza obbligo né sanzione
Diabasis, Reggio Emilia 2009, pp. 235
L’originale proposta etica che Jean-Marie Guyau delinea nel suo Esquisse (!885), che conobbe per alcuni decenni una notevole fortuna, nasce dal confronto con la morale utilitaria della scuola inglese e con quella kantiana del dovere. L’autoconservazione e la ricerca del piacere dei moralisti inglesi vengono ricondotti dal giovane filosofo francese a una più fondamentale tendenza del vivente a intensificare la propria vita e a provarne piacere. Questa intensificazione della vita ha una connotazione altruista  perché coincide con la sua massima espansione sociale. Il dovere viene reinterpretato come un sentimento di responsabilità derivante dalla coscienza che ciascuno ha delle proprie risorse vitali e perde così ogni aspetto coattivo. Il comando della ragione cede il passo all’anomia, cioè a una condizione in cui Guyau non vede, come Durkheim, il rischio di una disgregazione patologica della società bensì il principio del suo possibile arricchimento attraverso il moltiplicarsi delle fedi morali. Questi temi suscitarono l’interesse di Nietzsche inducendolo a porre delle note a margine dell’opera. Ma la prospettiva di un venir meno di obblighi e sanzioni sarebbe stata apprezzata anche da Kropotkin nella sua «morale anarchica».